A lui parevano usignoli; e si diceva: "Oh, potessi destarmi una volta al cinguettare degli uccelli e non al suono della sveglia e allo strillo del neonato Paolino e all'inveire di mia moglie Domitilla!" oppure: "Oh, potessi dormire qui, solo in mezzo a questo fresco verde e non nella mia stanza bassa e calda; qui nel silenzio, non nel russare e parlare nel sonno di tutta la famiglia e correre di tram giù nella strada; qui nel buio naturale della notte, non in quello artificiale delle persiane chiuse, zebrato dal riverbero dei fanali; oh, potessi vedere foglie e cielo aprendo gli occhi!" Con questi pensieri tutti i giorni Marcovaldo incominciava le sue otto ore giornaliere — più gli straordinari — di manovale non qualificato.
C'era, in un angolo della piazza (был в одном углу площади), sotto una cupola d'ippocastani (под сводом конских каштанов), una panchina (скамейка) appartata (уединенная; parte, f — часть) e seminascosta (в укромном уголке: «полускрытая»; semi — полу-; nascondere — прятать). E Marcovaldo l'aveva prescelta (и Марковальдо избрал ее; prescegliere — выбирать, предпочитать) come sua (как свою = облюбовал в качестве своей). In quelle notti d'estate (в те летние ночи), quando nella camera in cui (когда в комнате, в которой) dormivano in cinque (они спали в впятером) non riusciva a prendere sonno (он не мог заснуть: «взять сон»; riuscire — удаваться, получаться), sognava la panchina (мечтал о скамейке) come un senza tetto (как некий бездомный: «без крыши») può sognare il letto d'una reggia (может мечтать о королевской постели; reggia, f — королевский, царский дворец). Una notte (однажды ночью), zitto (потихоньку/молчком), mentre la moglie russava (пока жена храпела) ed i bambini scalciavano nel sonno (и дети брыкались во сне; (s)calciare — бить ногой, пинаться; лягаться), si levò dal letto (он поднялся с кровати), si vestì (оделся), prese sottobraccio il suo guanciale (взял подмышку свою подушку), uscì e andò alla piazza (вышел и пошел на площадь).
C'era, in un angolo della piazza, sotto una cupola d'ippocastani, una panchina appartata e seminascosta. E Marcovaldo l'aveva prescelta come sua. In quelle notti d'estate, quando nella camera in cui dormivano in cinque non riusciva a prendere sonno, sognava la panchina come un senza tetto può sognare il letto d'una reggia. Una notte, zitto, mentre la moglie russava ed i bambini scalciavano nel sonno, si levo dal letto, si vestì, prese sottobraccio il suo guanciale, uscì e andò alla piazza.
Là era il fresco e la pace (там была свежесть и покой). Già pregustava il contatto (уже предвкушал контакт;